ACCADEMIA
DEL GUSTO LA SPEZIA 2006 |
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ACCADEMIA DEL GUSTO Cordiali saluti, G.Celeste
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Giovedì 19 Febbraio 2009, ore 20.30, Ristorante La GIra, La Spezia
A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE
I RICORDI DEI PERSONAGGI DEGLI ANNI 60
Gli “Accademici del gusto” per festeggiare Carnevale con i piatti della tradizione si sono ritrovati al Ristorante “La Gira” in via Genova. E’ stata l’occasione per ricordare le feste in famiglia e gli scherzi tra amici, oggi sicuramente impensabili e proibiti, degli anni ’60. A tavola i salumi nostrali, la pasta alla contadina, i ravioli, la trippa per stuzzicare i ricordi e la carne alla brace, le verdure con l’olio buono, le chiacchiere e il castagnaccio. Champagne per festeggiare il piccolo Gabriele, l’ultimo nato nella “famiglia dell’accademia” e poi i racconti del passato partendo dai più recenti : le battaglie delle arance in via Chiodo tra studenti e passanti ( oggi vietate), la classica schiuma, il borotalco, lo scotch ai campanelli e qualche gavettone. Ma le attenzioni dei presenti, tra un bicchiere di buon vino e l’altro, sono tornati agli scherzi che si facevano alla “macchietta” del paese o del quartiere, allo zio, o al più “semelone”del gruppo. Hanno stuzzicato i ricordi, Giuseppe Celeste, Pier Vittorio Gatti, Franco Carozza, Sandro Niccolai, Mariolina Sanfilippo, Andrea Vicini, Gianpaolo Chiappini, Giavanni Passaponti, Elisabetta Mazzoccola, Alberto Ascari e altri accademici presenti. Sono tornati in mente così gli scherzi che hanno fatto epoca. Massimiliano “l’uomo invisibile” che si ritrovava tra gli amici che fingevano di non vederlo, ma lui ripeteva a tutti che c’era, ma nel tentativo di cercarlo riceveva dei gran ceffoni, il “violinista folle” attirato nella trappola della scalinata della stazione, dopo un’abbondante cena, preso a secchiate d’acqua gelida, l’ “uomo innamorato” che veniva finalmente invitato in casa dalla donna tanto desiderata, ma che si ritrovava l’uomo mascherato sotto il letto che lo prendeva a randellate sui piedi, “la gara di equilibrio” sulla vecchia fontana di piazza Europa che finiva immancabilmente con la spinta in acqua del poveraccio di turno, la “cacca finta” sopra lo zerbino del vicino di casa o dell’amico snob e persino l’aceto nell’ampollina del prete di campagna , che durante la Santa Messa continuava a tossire ignaro del cattivo e inopportuno scherzo ricevuto. Classico anche il furto del prosciutto o del pollo al forno, dopo aver attirato l’attenzione della vicina, per farlo poi ricomparire a tavola tra le risate dei commensali.
A
Carnevale ogni scherzo vale si è detto, ma oggi tutto è
cambiato, per fortuna, e gli scherzi di cattivo gusto non sono
più proponibili perché finirebbero nella sfera del
penale. “Buon divertimento – ha detto il presidente
dell’Accademia del gusto Giuseppe Celeste – ma solo nei
racconti o nelle scene di qualche vecchio film comico”.
Alcuni momenti della serata