ACCADEMIA DEL GUSTO |
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LA FILIERA DEL CINGHIALE: GARANZIA DI
TIPICITA' |
Dopo la serata dedicata all’ “elogio del maiale”, l’Accademia del gusto ha dedicato la conviviale di marzo al cinghiale, il “cugino cattivo” degli ungulati. La serata, alla presenza degli esperti della Provincia, si è svolta al ristorante “Il Faro” a Giucano di Fosdinovo. Il presidente dell’Accademia Giuseppe Celeste, ha sgombrato subito il campo delle polemiche tra cacciatori e coloro che sono contro la caccia, spiegando che la gestione della presenza di questo animale, in tutto il territorio della provincia è indispensabile, e che non c’è altro rimedio che l’abbattimento selezionato. Quest’anno in tutto il territorio, con 58 squadre, ed un totale di 2300 cacciatori, sono stati abbattuti 3450 cinghiali. Il dottor Biagio Maggiani, dirigente della Provincia, responsabile del settore, ha messo in evidenza le difficoltà per risolvere il problema e l’impegno dell’Ente Provincia sia per quanto riguarda i risarcimenti dei danni agli agricoltori che nella prevenzione con recinzione metalliche ed elettrificate. “Il nostro è un territorio modellato dall’uomo ed è molto delicato – ha detto Maggiani – per questo è necessario ed indispensabile tenere sotto controllo la riproduzione del cinghiale.
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Il presidente Pino Celeste consegna il distintivo al Dott. Biagio Maggiani |
Ormai intere “famiglie”arrivano ai centri abitati, mettendo in pericolo, attraversando le strade di notte, gli automobilisti. Questa è la vera ragione dell’intervento dei cacciatori. Il cinghiale tra l’altro ha come unico predatore il lupo, che è presente in alcune zone montuose, ma non è efficace per tenere sotto controllo tutta la popolazione di questi ungulati”. Nei vari interventi, fatti da Franco Carozza, Diego Carpitella, Pier Vittorio Gatti, Valter Taglieri, Mariolina Sanfilippo, si è parlato della validità della filiera del cinghiale nel percorso gastronomico che mette in movimento, come carne e derivati, all’incirca un milione di euro l’anno, ma che ha una ricaduta tra i vari soggetti della ristorazione di un altro milione di euro. Ormai non c’è ristorante o trattoria nell’entroterra che non ha nei menu piatti di cinghiale, fatti in mille modi, sia nel condimento dei primi che nei secondi. Classiche le pappardelle col ragù, il cinghiale stufato o in umido con la polenta. La simposiarca della serata, Caterina Gatti, insieme ai titolari del ristorante “Il Faro”, nel rispetto della tipicità dei piatti, ha puntato su un menù classico: antipasto di sgabei, torte di verdure, testaroli al pesto, pasticcio di funghi, pappardelle al cinghiale, coniglio farcito e verdure fritte, cinghiale in umido con polenta. Tutti piatti preparati al momento con amore. Una bella serata da ricordare.
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Franco Carozza, Caterina Gatti e lo staff del Ristorante "Il Faro" |
La Segretaria Mariolina Sanfilippo tra i coniugi Carpitella |