ACCADEMIA DEL GUSTO |
OLIO NUOVO: E' TEMPO DI
BACCALA' E STOCCAFISSO |
La
pappa al pomodoro è un piatto buonissimo toscano. Nel nostro caso invece la
trattoria prende il nome da pappa “cibo” dal pomodoro. Pomodoro che è il cognome
di uno dei titolari.
IL
MENU
Antipasti di carpaccio: tonno, pesce spada, salmone, frittelle e polpette di
baccalà
primo: gnocchi di patate ripassati al sugo di baccalà
secondo: stoccafisso bollito, con patate, sedano e cipolle lesse da condire con
olio nuovo
assaggio di stoccafisso in umido
castagnaccio con ricotta e marmellata di cotogne
Vino nuovo: bianco e rosso
caffè e digestivo
La ricetta di Manuela, la Chef
Gnocchi di patate
ripassati al baccalà
(per 6 persone)
gnocchi: 1 chilo di patate (rosse) cotte in acqua bollente per 20 minuti,
spellate, schiacciate, impastate in 3 etti di farina, sale q.b. Si stende
l’impasto, si fanno i tocchetti e si passano sulla forchetta. (Si aggiunge un
uovo quando le patate sono vecchie).
ragù: (per1 kg di gnocchi) 400 g di baccalà bagnato, 80 g di olive nere, 1
cucchiaio di capperi, 1 cipolla, 2 filetti di acciughe, ½ l di latte,
prezzemolo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe q.b.
preparazione: pulite il baccalà dalle lische e dalla pelle quindi tagliatelo a
pezzetti, sciacquate i capperi, strizzateli bene, tritateli. Sminuzzate la
cipolla, fatela rosolare in un tegame, insieme a qualche cucchiaino d’olio, ai
capperi e ai filetti di acciughe. Non appena il soffritto diventa trasparente
unite il baccalà e passate il tegame in forno per tre ore a 100 ° C. A fine
cottura tuffate gli gnocchi in acqua bollente salata e passateli spadellando
velocemente nel tegame del baccalà, aggiungendo olio crudo, le olive, il
prezzemolo e una macinata di pepe.
“Olio nuovo, è tempo di baccalà e stoccafisso”. L’annata dell’olio quest’anno è stata negativa. In provincia, stando ai primi risultati dei frantoi, c’è stato un calo fortissimo. Si è passati dai 150 mila quintali di olive dello scorso anno ai 50 mila quintali di quest’anno. Molto ha influito la siccità tremenda del periodo estivo e autunnale. Certo sulla piazza, attraverso i rivenditori ed il mercato all’ingrosso di Pallodola, sono arrivati, a sostenere la produzione, centinaia di quintali provenienti dal meridione. L’Accademia del gusto, durante la conviviale, fatta alla trattoria “Pappalpomodoro” di viale Amendola alla Spezia, (il nome è tutto attaccato, perché si riferisce ad uno dei soci, che si chiama Pomodoro), ha affrontato l’argomento confrontando alcuni tipi di oli, freschi di frantoio. dell’entroterra, della Riviera e della Val di Magra. L’esame degli esperti dell’Accademia, ha dato esito positivo. Segno che l’olio, quello che si può fregiare della Dop, Denominazione origine protetta, è buono, fruttato, con quel giusto gusto di amarognolo che fa la differenza. Certi oli provenienti da olive raccolte con le reti e lasciate ammuffire, sono da scartare. Si sente il cattivo gusto in gola. La resa è stata del 15 per cento. Le olive, quelle locali, che stanno ad indicare l’origine protetta, in base anche alla resa, hanno toccato la cifra di 100 € al quintale. Per frangere un quintale, la media del costo al frantoio è stata di 22 €. Si deduce quindi che l’olio, grosso modo, è venuto a costare, all’origine 8, 9 €. Le olive acquistate al mercato, da 65 a 80 €, hanno dato rese differenti. E qui, col piacere di vedere uscire dal separatore il tuo olio, il costo è stato inferiore di qualche euro. E veniamo alla serata “olio nuovo, baccalà e stoccafisso”. La chef è stata molto brava nel confezionare un menu non facile da servire: gnocchi con baccalà, spadellato e rinfornato, stoccafisso lesso con patate, sedano e cipolle condite con olio freschissimo, e stoccafisso in umido con poco pomodoro, senza patate, in modo da poterne gustare tutti gli aromi. Per finire un castagnaccio con la ricotta e, chi ha voluto, con la cotognata fatta in casa. All’inizio, il vice presidente Valter Taglieri, ha consegnato il distintivo alla nuova accademica … Mele, che ha terminato il suo iter di due anni di partecipazione ai dibattiti e di frequenza a tavola. Un brindisi di benvenuto ha suggellato l’arrivo di tre nuovi nati nella famiglia dell’Accademia. |