Per raccontare la pesca delle acciughe, la via del sale, “u pan du mar”, proprio in riva al mare a Fiascherino si sono esibiti”Camilli e i suoi rumoristi” nella parodia  “vita , morte e miracoli gastronomici delle acciughe ”. Il tutto intervallato da gustosi piatti di acciughe, cucinate in quindici modi diversi: sfilettate, in scabecio, fritte, ripiene, gratinate, al tegame, in salsa  rossa e verde.

La manifestazione, organizzata dall’Accademia del Gusto, si è svolta al ristorante Fiascherino.

“Acciugando in riva al mare” era stato annunciato ed è stato veramente emozionante ascoltare  Luigi Camilli, voce recitante, Egildo Simeone, percussioni,chitarra e voce; Livio Bernardini fisarmonica e voce; Pino Traversa tecnico luci e suono,  mentre cantavano i versi di De André, e declamavano poesie e brani di prosa di Montale, Cardarelli, Giovando, Pavese, Bertolani ,Orengo , Dante Alighieri e Titta Maddia. 

Il gruppo  ha offerto il meglio del repertorio, mentre in cucina la signora Gianna Risi ha riproposto le vecchie ricette della nonna e sono stati gustati anche gli spaghetti alle acciughe.   La serata scandita dalla presentazione di Giuseppe Celeste, è servita anche a delineare alcun punti fermi nell’abbinamento dei vini al cibo. E’ toccato ad un vignaiolo Doc, Diego Carpitella, illustrare le regole fondamentali dell’abbinamento enogastronomico. In questo caso le acciughe, “il pane del mare” di intere generazioni si sposano bene con i nostri vini bianchi. Vini delicati e profumati che respirano il salino del nostro golfo, ma quando questo pesce, pieno di omega 3, finisce nel tegame con le patate, il pomodoro, l’origano, oppure ripiene a “libretto” e fritte, si sposa bene anche con un vino rosso leggero, appena spillato dalla botte. Ogni piatto con i suoi profumi cerca l’anima gemella e sono tanti i vini Doc che possono volare a giuste nozze. 

Sono tornate alla memoria le battute di pesca al largo del Tino  ed il rumore del mare.